Dal laboratorio biblioteca…Gigi Ciaobelli

Ecco una storia tanto bella!!!

Dal nostro laboratorio di biblioteca ….

GIGI  CIAOBELLI

 

Alla Scuola Arcobaleno c’era un bambino di nome Gigi che aveva l’abitudine, quando entrava in classe, di urlare “Ciao belli”. Gigi salutava tutti così, diceva  “Ciao bello” ai maschietti, “Ciao bella” alle femminucce e persino alla maestra!

 La maestra lo rimproverava di continuo, ma Gigi non smetteva e con il tempo tutti  avevano cominciato a chiamarlo Ciaobelli al posto di Gigi e ridacchiavano quando urlava i suoi strambi saluti.

Gigi era contento che gli alti ridessero, pensava di essere simpatico e così continuava più di prima con i suoi “Ciaobelli”. In più aveva dei modi molto sgarbati. Andava dagli altri bambini e diceva:- Dammi quella macchinina!-Mai una volta che chiedesse qualcosa con gentilezza, mai che dicesse “per favore”, né tanto meno “grazie”.

Ai compagni non piacevano i suoi modi di fare, ma Gigi era alto e forte, a volte dava anche le botte e così non gli dicevano più niente, ma non giocavano più con lui.

Quando arrivava Gigi con il suo “Ciao belli!” a prendere i giocattoli loro se ne andavano e lui rimaneva solo. Gigi faceva finta di niente, ma nel suo cuore soffriva.

Avrebbe tanto voluto degli amici e non capiva perché nessuno volesse giocare con lui.

Il giorno del suo compleanno la mamma organizzò una bella festa, gonfiò i palloncini, fece la torta e mandò gli inviti a tutti i compagni di Gigi, ma…nessuno ci andò! Gigi pianse per tutto il suo compleanno e la mamma il giorno dopo andò a parlare con la maestra chiedendo perché nessuno fosse andato alla festa.

Signora- disse la maestra- suo figlio tratta male i compagni, ruba loro i giocattoli ed è spesso molto maleducato, saluta anche me dicendo “Ciao bella!”

Nei giorni seguenti la mamma e la maestra parlarono con Gigi che aveva capito di aver sbagliato e gli insegnarono a comportarsi meglio. Gli spiegarono che si salutano gli amici chiamandoli con il loro nome; che si salutano gli adulti dicendo “Buongiorno, buonasera e arrivederci”; che quando si vuole qualcosa bisogna chiederlo con cortesia, dicendo “per favore”, e se l’altro non vuole darci ciò che vogliamo non bisogna arrabbiarsi, ma aspettare con un po’ di pazienza, …

Dopo una settimana, la mattina, Gigi entrò a scuola dicendo:-Buongiorno maestra!-, poi andò da alcuni bambini che giocavano con la palla e chiese:- Posso giocare con voi…per favore?

I compagni gli chiesero:- Ci tratterai male?

Gigi rispose:- No, ho sbagliato, scusatemi!

Gli altri si guardarono tra loro, poi dissero:- Sì, va bene, puoi giocare con noi!

Gigi fece un enorme sorriso e rispose:- Grazie!

Non si era mai sentito più felice!