Cari genitori,
ci accomuna il compito grande e importante
di far crescere, educare e formare i bambini.
La scuola dell’Infanzia “Maria Immacolata” intende offrire momenti di confronto
e di aiuto su ambiti educativi specifici della fascia di età da zero a sei anni
perciò la Comunità Educante vi invita a due incontri di formazione
che si terranno presso la nostra scuola.
Martedì 24 febbraio 2015 ore 20.30-22.00
con sr Eddi (Logopedista)
“Che divertimento poter giocare con le parole!”
Laboratorio linguistico. Come sviluppare abilità linguistiche necessarie.
Giovedì 12 marzo 2015 ore 20.30-22.00
con Lucia Pelamatti
(psicologa e psicoterapeuta, già dirigente scolastico,
esperta in sessuologia e direttrice del consultorio di Breno a Brescia)
“Le nuove frontiere della famiglia”
La famiglia allargata.
Se avete dei dubbi, domande o vostre conoscenze
che volete condividere, inerenti ai temi proposti,
avete l’opportunità di scriverle
e riportarle a scuola o nella cassetta della posta della scuola
insieme alla scheda di iscrizione
Nel ringraziarvi per l’attenzione, vi porgiamo cari saluti
e contiamo sulla vostra presenza
La Comunità Educante
E’ stata aggiornata la sezione “Essere donna consacrata” con altro materiale!
Antropologia filosofica: Il valore della differenza
Eccoci all’appuntamento con il secondo e ultimo passaggio filosofico cioè l’affermazione della centralità della persona e della sua ricchezza.
E’ un percorso che ci libera dall’appiattimento per dar dignità e valore alle diverse forme di differenza.
“…Seguendo una filosofa del Novecento, Edith Stein, possiamo sostenere che l’essenza dell’essere umano si realizza in due modi differenti, in una specie virile ed in una specie muliebre, che trova diverse modalità per realizzarsi. A questo punto può essere utile riportare le analisi di Edith Stein che ha approfondito le caratteristiche relative alla femminilità . Ella infatti afferma che ogni donna è madre, o madre potenziale, è orientata verso tutto ciò che è concreto, vivo e personale, presenta una propensione per l’organico, per l’individuale ed è sempre attenta verso tutto ciò che cresce e si sviluppa. Inoltre per un intimo bisogno materno è portata a proteggere, custodire e tutelare, nutrire e far crescere. La cosa che non ha vita le interessa soltanto nella misura in cui serve al vivente e alla persona. L’astrazione non appartiene alla sua natura perché per lei è fondamentale la tutela di ciò che è vivo e personale nella sua completezza e tende ad equilibrare tutte le proprie energie. Inoltre, il suo modo naturale di conoscere non è tanto concettuale ma contemplativo e sperimentale, orientato verso il concreto.”
Nel proporvi una lettura approfondita se lo si desidera, possiamo intanto considerare questo secondo passaggio cioè valorizzare la differenza.
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Il tesoro di Gelsomina
per una festa speciale
proprio speciale!
I bambini della scuola dell’infanzia
“MARIA IMMACOLATA”
desiderano invitare tutti
sabato 21 febbraio ore 16.30
presso la sala teatro del Patronato (Monteortone)
Programma
I bambini della scuola, vestiti come preferiscono, proporranno
insieme al gruppo volontari Genitori Animazione Teatro “GAT” della scuola,
la storia:
IL TESORO DI GELSOMINA
E’ stata aggiornata la sezione “Essere donna consacrata” con altro materiale!
Antropologia filosofica: Il pensare la differenza
“Il pensare la differenza accogliendo l’originario differire dell’uomo e della donna, cioè la loro reciproca alterità va intesa come reciproco rapportarsi di due soggettività e significa affermare l’impossibilità di ricondurre ad un unico modello la molteplicità delle posizioni e dei punti di vista; la differenza non è un prodotto sociale non si costituisce in atteggiamenti non è un prodotto del pensiero ma il pensiero la trova già. In questo senso possiamo dire che qui troviamo il limite del pensiero ma anche il suo compito ossia il riuscire a cogliere il senso di tale differenza”.
Nel proporvi una lettura approfondita se lo si desidera, possiamo intanto considerare questo primo passaggio cioè accogliere la differenza.
Molto spesso cadiamo nella trappola dell’incomprensione, semplicemente perché non “PENSIAMO” la differenza….
I percorsi, che ci fanno tanto divertire, ci permettono di fare esperienza con delle onde un po’ speciali: slalom e poi su e giù e poi sotto e sopra e ancora in mezzo ecc
Uno in particolare ci porta a vivere con il corpo il fantastico numero OTTO come una pista che a noi piace tanto!
Mercoledì 21 gennaio 2015
La mamma e il papà della giraffa Raffa un bel giorno decisero di partire con la figlia per una vacanza in Italia. Qualcuno aveva detto loro che in quel Paese a forma di stivale faceva sempre caldo, come da loro in Africa. Il viaggio in nave fu lungo ma piacevole. La testa arrivava alla vela più alta e questo evitava di viaggiare col collo tutto storto.
Ma quando i nostri amici arrivarono a VENEZIA rimasero di stucco: era tutto coperto di neve.
Raffa, che non aveva mai visto la neve in vita sua, scappò terrorizzata. Dopo ore e ore di corsa sfrenata, si trovò in un parco. Si appoggiò ad un albero per riprendere fiato, ma le accadde una cosa che mai era capitata a una giraffa: starnutì.
Si era buscata in raffreddore!
Attirati dal rumore dello starnuto, decine di bambini si affacciarono alle finestre di un edificio vicino.
Raffa era finita nel parco di una Scuola dell’INFANZIA!
I piccoli, incuriositi, convinsero le maestre a portarli fuori a guardare. Non avevano mai visto una giraffa, figuriamoci una col raffreddore!
Una bambina disse:
-Poverina ha freddo.
Un’altra soggiunse:
-Bisogna darle qualcosa per coprirsi.
Un terzo bambino propose:
-Posso regalarle la mia sciarpa.
Allora il più agile dei marmocchi si arrampicò su un albero e strinse la sciarpa al collo di Raffa.
La poveretta starnutì ancora: il suo collo era tanto lungo e la sciarpa così piccina.
I bambini si guardarono tristi, poi al più piccolino venne un’idea:
–Non abbiamo una sciarpa abbastanza lunga per la nostra amica, ma se leghiamo tutte insieme le nostre sciarpe ne fremo una gigante, perfetta per lei.
-Evviva!- gridarono i bambini in coro.
Si tolsero le sciarpe, le annodarono tra loro e le sistemarono attorno al collo di Raffa.
Non potete immaginare il sollievo che provò la piccola giraffa sentendosi avvolgere dal calore della lana.
Il raffreddore passò come d’incanto. In quel momento arrivarono mamma e papà. Lieti di vedere che, grazie all’aiuto di quei bambini, la loro figliola stava bene, tornarono nel loro Paese, contenti e innamorati dell’Italia (anche se forse è meglio andarci d’Estate) e degli esseri umani.
Raffa ha portato con sé la sciarpona, anche se in Africa non le serve perché fa caldo.
L’ha appesa in camera sua come ricordo dei trenta piccoli amici che l’hanno salvata dal raffreddore.
(C.Battistoli e A.Romeo,Focus Pico n.13, Marzo 2009 )
Abbiamo aggiunto la pagina riguardante il “Codice etico” (principi di buona vita)
CARI GENITORI,
sareste disponibili a divertirvi cantando e ballando
le canzoni dei vostri bambini?
Vi aspettiamo GIOVEDÌ 22
a scuola alle ore 20.30
e il 29 gennaio il 3, il 10 e il 17 febbraio
alle 20.30 in patronato!
La nostra coreografa Giusita ci farà cantare e ballare al ritmo delle più belle musiche della baby dance che poi faremo insieme ai bambini, il 21 febbraio
Cerchiamo inoltre UN’ESPERTA TRUCCATRICE per lo spettacolo del 21 febbraio.
E chi non vuole ballare e cantare bensì solo partecipare, potrà disegnare, colorare, ritagliare ed incollare magari in orario mattutino! (seguirà avviso alla porta)
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Abbiamo pubblicato il progetto di Lingua Inglese “Give Me Five” per l’anno scolastico 2014-2015. Eccolo qui!
Mercoledì 14 gennaio 2015
La nostra NAVE viaggiando e viaggiando ha perso la A
e così mettendo al suo posto un’altra E ecco dove si è fantasticamente trovata … in mezzo alla NEVE e lì state a sentire….
“Lassù, in alto fra le montagne, sorge un piccolo villaggio dove vivono soltanto pupazzi di neve.
Simpatici abitanti sono golosi di ghiaccioli alla frutta, che crescono su un grande albero, nella piazza del villaggio.
Nevino era il più piccolo dei pupazzi di neve e per afferrare un ghiacciolo doveva saltare, ma … finiva sempre per cadere. Rotolando come una palla!
–Ah! Ah! Sei troppo piccolo per cogliere i ghiaccioli!- gli dicevano ridendo gli altri pupazzi di neve.
Un giorno Nonno Gelone, il pupazzo più vecchio e saggio del villaggio, disse a Nevino:
-Sulla cima della montagna cresce un cespuglio pieno di grandi ghiaccioli alla frutta. Ma per raggiungerlo bisogna fare un lungo viaggio …
Così Nevino decise di partire alla ricerca del cespuglio. Camminò per un giorno intero, fermandosi di tanto in tanto per riposarsi. Quando giunse in cima alla montagna: -Mamma mia! Quanti ghiaccioli … e come sono grandi!! – esclamò alla vista del cespuglio. Improvvisamente si accorse che un grosso blocco di neve stava per staccarsi dalla montagna. –Diventerà un’enorme valanga che distruggerà il villaggio!
Allora Nevino prese tutti i ghiaccioli del cespuglio e, legandoli insieme con una corda, costruì uno slittino. Poi, si lanciò lungo la discesa e a tutta velocità arrivò al villaggio, in tempo per avvisare del pericolo. Così riuscirono a costruire un robusto muro di ghiaccio e a fermare la valanga.
Lo slittino di Nevino, però, si era consumato: non restava più neanche un ghiacciolo …
–Non preoccuparti, Nevino, – dissero gli altri pupazzi di neve e lo sollevarono fino a fargli giungere i ghiaccioli del grande albero – Ti aiuteremo noi a prenderli!
Da allora, il piccolo pupazzo di neve divenne beniamino di tutto il villaggio. (Focus Pico n.59, Gennaio)”