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12 gennaio 2011
Ciccio Porcello era il maialino più grosso della fattoria: aveva sempre tanta fame e mangiava a più non posso. Mangiava da mattina a sera e qualche volta anche di notte; per fortuna che mamma Porcello chiudeva a chiave la cucina.
Ciccio Porcello era grosso e tondo come un pallone. La sua frase preferita era: “HO FAME! HO FAME!” e, quando pronunciava queste parole, il suo codino si drizzava e il nasino cominciava a fiutare a destra e a sinistra, in alto e in basso e poi … VIAAAAAAA verso l’odorino.
A mangiare non lo batteva nessuno, (si era mangiato tutti i dolcetti delle calze della Befana) mentre era il più lento di tutti nella corsa: si stancava facilmente e doveva subito sedersi perché gli veniva il fiatone.
Un giorno, mentre giocava a nascondino con gli amici del cortile, decise di nascondersi nel tronco cavo di un vecchio albero: posto magnifico, nessuno lo avrebbe trovato, di sicuro. Ma non riusciva ad entrare: spingi, spingi, spingi … niente da fare!
Ciccio Porcello, rimase incastrato con il suo grosso sederone che spuntava fuori dal buco. Sentì da lontano gli amici che lo chiamavano, gridò aiuto, ma nessuno lo sentiva perché la sua voce rimbombava dentro il tronco. Povero Ciccio Porcello!
Quando ormai faceva buio, la sua mamma, lo trovò e tentò con tutte le sue forze di farlo uscire dal buco, ma niente: quel sederone rimase lì e non si spostò di un millimetro. Ciccio Porcello restò incastrato per quattro giorni, senza mangiare. Per fortuna il quinto giorno, dimagrito per il digiuno, riuscì a liberarsi da solo.
La mamma gli spigò che doveva mangiare anche tanta verdura e frutta. -“D’ora in poi, mangerò meglio!”. -rispose il maialino!
Ora che Ciccio Porcello ha imparato a mangiare, si sente bene, può nascondersi dove vuole per giocare a nascondino e fare le cose senza perdere il fiato.