da don Danilo Zanella, il nostro parroco
LA GIOIA DI TESTIMONIARE L’AMORE DI GESÙ con una piccola storia:
Venditrice di mele perde il suo carico ma fa una grande scoperta!
Un gruppo di venditori furono invitati ad un Convegno. Tutti avevano promesso alle proprie famiglie che sarebbero arrivati in tempo per la cena il venerdì sera. Il convegno terminò un po’ più tardi del previsto, ed arrivarono in ritardo all’aeroporto. Entrarono tutti con i loro biglietti e portafogli, correndo tra i corridoi dell’aeroporto.
All’improvviso, e senza volerlo, uno dei venditori inciampò in un banco che aveva un cesto di mele. Le mele caddero e si sparsero per terra.
Senza trattenersi, né guardando indietro, i venditori continuarono a correre, e riuscirono a salire sull’aereo.
Tutti meno uno.
Quest’ultimo si trattenne, respirò a fondo, e sperimentò un sentimento di compassione per la padrona del banco di mele.
Disse ai suoi amici di continuare senza di lui e chiese ad uno di loro che all’arrivo avvertisse sua moglie e le spiegasse che sarebbe arrivato con un altro volo un po’ più tardi, visto che non era sicuro di riuscire ad avvisarla in tempo.
Dopo tornò al Terminal e si trovò con tutte le mele sparse a terra. La sorpresa fu enorme, quando si rese conto che la padrona delle mele era una bambina cieca. La trovò piangendo, con grandi lacrime che scorrevano sulle sue guance. Toccava il pavimento, cercando, invano, di raccogliere le mele, mentre moltitudini di persone passavano senza fermarsi; senza che a nessuno importasse nulla dell’accaduto.
L’uomo inginocchiatosi con lei, mise le mele nella cesta e l’aiutò a montare di nuovo il banco. Mentre lo faceva, si rese conto che molte cadendo si erano rovinate. Le prese e le mise nella cesta. Quando terminò, tirò fuori il portafoglio e disse alla bambina: “Prendi, per favore, questi cento euro per il danno che abbiamo fatto. Tu stai bene?”.
Lei, sorridendo, annuì con la testa. Lui continuò dicendole: “Spero di non aver rovinato la tua giornata”.
Il venditore cominciò ad allontanarsi e la bambina gridò: “Signore…”.
Lui si fermò e si girò a guardare i suoi occhi ciechi. Lei continuò: “Sei tu Gesù…?”.
Lui si fermò immobile, girandosi un po’ di volte, prima di dirigersi per andare a prendere il volo, con questa domanda che gli bruciava e vibrava nell’anima: “Sei tu Gesù?”.
E a te, la gente, ti confonde con Gesù? Perché è questo il nostro destino, non è così? Sarebbe così bello il mondo se tutti assomigliassimo sempre così tanto a Gesù al punto da non riuscire più a notarne la differenza.
L’articolo che segue rimarrà sempre disponibile nell’omonima sezione.
Ci hanno fatto compagnia la pioggia, il vento forte e numerosi lampi… ma la serata è stata davvero bella ed interessante.
Martedì 12 aprile noi genitori ci siamo ritrovati a scuola con don Danilo…
Quanto ci ha detto è davvero importante. È stato bello anche poterci confrontare e scambiarci qualche piccola esperienza. Ecco lo schema di riflessione che don Danilo ci ha proposto che desideriamo possa essere a disposizione di tutti.
LA STRAORDINARIA TESTIMONIANZA DELLA FAMIGLIA DI P. DUVAL
P. Aimè Duval, prete gesuita e cantautore francese, ha confidato la sua formidabile esperienza che, fin dall’infanzia, gli ha permesso di incontrare Dio, imparando ad amarlo attraverso la testimonianza e la preghiera quotidiana dei suoi genitori. Egli era il quinto di nove fratelli. La sua vita familiare, in serena armonia, era sostenuta dalla fede. La preghiera comunitaria era l’appuntamento fisso di ogni sera. La sorella maggiore intonava le preghiere che duravano circa un quarto d’ora. Capitava spesso che … la “guida” accelerasse il ritmo, ingarbugliandosi fino a saltare le parole. Allora il papà interveniva severamente dicendo: «Ricomincia da capo!». Imparai allora, dice P. Duval, che con Dio bisogna parlare adagio, con serietà e con delicatezza. Egli, ricorda la posizione di suo padre in quei momenti. Tornava stanco dal lavoro, con un gran fascio di legna sulle spalle. Dopo cena si inginocchiava per terra, appoggiava i gomiti sulla sedia e, testa tra le mani, senza guardare i figli, senza un momento di impazienza, pregava! E il piccolo Duval pensava: «Mio padre, che è così forte, che sa guidare i buoi, che non si piega davanti al sindaco, ai gendarmi, ai ricchi, ai malvagi… davanti a Dio diventa come un bambino! Deve essere molto grande Dio, se mio papà gli si inginocchia davanti. Ma deve essere anche molto buono, se si può parlargli senza cambiarsi d’abito».
La mamma invece era troppo stanca: si sedeva in mezzo ai figli tenendo in braccio il più piccolo. Pregava con voce sommessa, non smetteva di guardare i figli, specialmente i più piccoli. Non fiatava nemmeno se i figli la molestavano o infuriava la tempesta o il gatto combinava qualche malanno. E Duval pensava: «Dev’essere molto semplice Dio se gli si può parlare tenendo il bambino in braccio e vestendo il grembiule. E dev’essere persona molto importante se mia madre, quando gli parla, non fa caso ne al gatto ne al temporale». La preghiera in famiglia, l’atteggiamento esemplare del padre e della madre, furono alla base di quanto gli fu, poi, trasmesso nella comunità cristiana e negli anni di formazione. Gli insegnarono che Dio è una persona molto vicina, con la quale si parla molto volentieri sempre, e insieme, dopo il lavoro. E che da Padre e Madre, Egli ama , vivifica e accompagna, con il suo Spirito, la grande famiglia di famiglie, che è la Chiesa.
Cari genitori
ci accomuna il compito grande e importante di educare e formare i bambini.
La scuola dell’Infanzia “Maria Immacolata” intende offrire momenti di confronto
su ambiti specifici della fascia di età da zero a sei anni.
perciò
la comunità educante vi invita a due incontri di formazione che si terranno presso la nostra scuola.
Mercoledì 6 aprile ore 20.30
con sr Eddi (Logopedista)
“Educare il linguaggio orale ”
(Considerarne la grande importanza e gli usi cognitivi linguistici)
Martedì 12 aprile ore 20.30
con don Danilo Zanella
“Quando il dialogo fiorisce da un amore che cresce”
(La gioia e la fatica dello stare insieme in famiglia e del capirsi)
Se avete dei dubbi,
domande o vostre conoscenze
che volete condividere,
inerenti ai temi proposti,
avete l’opportunità di scriverle e
riportarle a scuola o nella cassetta
della posta insieme alla scheda di iscrizione
Nel ringraziarvi
per l’attenzione
vi porgiamo cari saluti
e contiamo sulla vostra presenza
La comunità educante
L’articolo che segue rimarrà sempre disponibile nella sezione La Voce dei Pastori
Tentativo di sintesi
a cura di don Danilo Zanella
I nostri Vescovi hanno fatto dono alla Chiesa italiana gli orientamenti pastorali per il prossimo decennio. “Educare alla vita buona del Vangelo”: significa, farci discepoli del Signore Gesù, il Maestro, che non cessa di educare a una umanità nuova e piena. Egli parla sempre all’intelligenza e scalda il cuore di coloro che si aprono a lui e accolgono la compagnia dei fratelli per fare esperienza della bellezza del Vangelo.
Ciò è confermato dalla Sacra Scrittura: «Egli lo trovò in una terra deserta, lo allevò, lo custodì come la pupilla del suo occhio, lo sollevò sulle sue ali (Dt 32,10s). La guida di Dio, in tutta la sua forza e tenerezza, si è fatta definitivamente visibile in Gesù di Nazaret, il pastore le cui orme guidano al cielo.
Tra i compiti affidati dal Maestro alla Chiesa c’è la cura del bene delle persone, nella prospettiva di un umanesimo integrale e trascendente. Ciò comporta la specifica responsabilità di educare al gusto dell’autentica bellezza della vita. Vigilanti di fronte a una corrente fredda che scuote gli spazi classici della famiglia e della scuola. Consci che la radice della crisi dell’educazione sta infatti una crisi di fiducia nella vita» «Anima dell’educazione, come dell’intera vita, può essere solo una speranza affidabile» (Spe salvi,1).
Il “mondo che cambia”: provoca la fede e la responsabilità dei credenti. Mentre sperimentiamo le difficoltà …non ci scoraggiamo, sapendo di poter contare su una “riserva escatologica” alla quale attingere: la speranza che non delude (cfr Rm 5,5).
Quali i nodi della cultura che influiscono sull’educazione?
- l’eclissi del senso di Dio e l’offuscarsi della dimensione dell’interiorità,
- l’incerta formazione dell’identità personale,
- le difficoltà di dialogo tra le generazioni,
- la separazione tra intelligenza e affettività.
Ieri sera 13 ottobre si è svolta presso i locali della scuola dell’infanzia l’assemblea di tutti i genitori.
C’era davvero tanta partecipazione e attenzione in sala.
Il parroco don Danilo Zanella ha introdotto la serata richiamandoci al grande impegno che ha la famiglia.
La coordinatrice, suor Eddi, ha poi presentato il progetto educativo… stupendo tesoro della scuola paritaria.
È stato detto chiaramente che i genitori, le insegnanti e i bambini sono chiamati a collaborare con tutto l’entusiasmo che è proprio di ciascuno, per una missione … “grande” È veramente bello sentirsi parte attiva di tutto questo.
E poi la presentazione del progetto educativo didattico e religioso dell’anno: MANGIARE PER CRESCERE! e..CRESCO CON GESÙ
Sono state simpaticissime le raccomandazioni delle maestre riguardanti il cambio di indumenti per i bambini ecc segno di grande amore, pazienza che non riusciremo mai a ripagare.
E poi la sorpresa di vedere in un sorprendente dvd i ”nostri bimbi” a scuola.
Penso che sia rasserenante dire almeno GRAZIE per tutto quello che riceviamo…
Grazie per l’impegno ad educare, a formare, a seminare nei cuori dei bimbi tutto ciò che un giorno forse potrà essere utile nella loro avventura di vita…
Grazie perché in quel sacchettino azzurro di ogni settimana non portano a casa solamente la bavaglia o l’asciugamano sporchi, ma anche tante belle attività ed esperienze che come piccoli mattoni costruiscono la loro vita….GRAZIE