Piano Offerta Formativa

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PIANO OFFERTA FORMATIVA

A.S. 2016/2017 – 2017/2018 – 2018/2019

(Ex art.1, comma 14, Legge n° 107/2015)

 Scuola dell'Infanzia Maria Immacolata

“Le radici di ogni pianta cercano tra le molte sostanze che il suolo contiene solo quelle di cui la pianta ha bisogno.” (Maria Montessori)

INDICE

PREMESSA

STORIA, IDENTITÀ E MISSIONE DELLA SCUOLA

IL CONTESTO

  • Il territorio
  • La situazione demografica

ORGANIZZAZIONE, RISORSE E GESTIONE DELLA SCUOLA

  • Spazi
  • Il tempo scuola
  • Criteri formazione sezioni
  • Organigramma e risorse umane
  • Risorse finanziarie

LINEE GUIDA DEI PERCORSI EDUCATIVO-DIDATTICI

  • Introduzione
  • Il nostro curricolo
  • Le fasi della progettazione
  • Progetti di potenziamento dell’offerta formativa
  • Progetti extra-curricolari
  • Progetto continuità nido/infanzia e infanzia/primaria
  • Progetto sicurezza
  • Partecipazione dei genitori alla vita della scuola
  • Rapporti con il territorio

INCLUSIONE SCOLASTICA

FORMAZIONE, AUTOVALUTAZIONE, INTERVENTI di MIGLIORAMENTO

  • Programmazione delle attività di formazione rivolte al personale
  • Strumenti di valutazione e di autovalutazione della scuola
  • Interventi di miglioramento

DOCUMENTI ALLEGATI

  • Regolamento della scuola
  • Progettazione educativo didattica annuale
  • Progettazione educativo didattica religiosa
  • Protocollo d’accoglienza per alunni con bisogni educativi speciali
  • Piano annuale per l’inclusione scolastica (P.A.I.)

PREMESSA

Il presente Piano Triennale dell’Offerta Formativa, relativo alla scuola dell’Infanzia “MARIA IMMACOLATA” è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 Luglio 2015 n° 107, recante la “Riforma del Sistema Nazionale e Formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”; il piano è stato elaborato dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Legale Rappresentante Parroco Pro Tempore ZANELLA don DANILO. Il piano ha ricevuto il parere favorevole del Collegio dei docenti nella seduta del 12 settembre 2016; il piano è stato approvato dal Comitato di Gestione nella seduta del 27 settembre 2016; il piano è pubblicato nel sito: www.infanziamonteortone.it    e www.scuolainchiaro.it (portale del MIUR)

 

STORIA, IDENTITÀ E MISSIONE DELLA SCUOLA

 STORIA

La Scuola dell’Infanzia Maria Immacolata con sede in Monteortone, (Abano Terme, Padova) nel 1954 ha iniziato la sua attività con quattro religiose del Collegio Dimesse di Padova. La gran parte dell’edificio è stato donato da Monsignor Giuseppe Bazzarin. In precedenza era situata nel retro della sacrestia a fianco della chiesa. Con il passare degli anni il paese si è ampliato e di conseguenza l’ambiente scolastico non era più sufficiente per accogliere tutti i bambini. Fu per questo che nel 1968 si iniziarono i lavori di ampliamento terminati nel 1983. L’opera educativa è proseguita con le religiose Dimesse fino al 30 Giugno 2010. Sono attualmente in servizio le religiose Figlie di Maria Immacolata (Marianiste) insieme al personale laico. Attualmente frequentano cento bambini circa.

 

IDENTITÀ

ptof2016imm02La scuola è luogo d’incontro e di crescita di persone, intende accompagnare il percorso di formazione personale che ogni bambino compie, sostenendo la sua ricerca di senso e il faticoso processo di costruzione della propria personalità.

 

LA SCUOLA È PARITARIA

La normativa dettata dalla Legge 10 marzo 2000 n. 62, definisce “Scuole Paritarie” le istituzioni scolastiche non statali e gli enti locali che, a partire dalla scuola dell’Infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell’istruzione, sono coerenti con la domanda formativa della famiglia e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia fissati dalla legge medesima.

Nel sistema nazionale dell’istruzione, quindi, le istituzioni scolastiche sia statali che paritarie concorrono, nella loro specificità e autonomia, a realizzare l’offerta formativa sul territorio.

Il gestore, è garante dell’identità culturale e del Piano Triennale dell’Offerta Formativa della scuola, ed è responsabile della conduzione dell’istituzione nei confronti dell’Amministrazione e degli utenti.

La scuola paritaria si impegna secondo la normativa a rispettare i seguenti requisiti che vengono annualmente verificati dal MIUR:

  • Progettazione educativa in armonia con i principi della Costituzione e Piano dell’Offerta Formativa conforme agli ordinamenti e alle disposizioni vigenti.
  • Attestazione della titolarità della gestione e pubblicità dei bilanci.
  • Disponibilità di locali, arredi e attrezzature didattiche propri del tipo di scuola e conformi alle norme vigenti.
  • Istituzione funzionamento degli organi collegiali.
  • Iscrizione alla scuola per tutti i bambini con età non inferiore a quella prevista dagli ordinamenti scolastici
  • Applicazione delle norme vigenti in materia di inserimento di bambini con disabilità o in condizioni di svantaggio
  • Personale docente fornito di titolo di abilitazione
  • Contratti individuali di lavoro per tutto il personale operante nella scuola che rispettino i contratti collettivi nazionali di settore.

 

LA SCUOLA È DI ISPIRAZIONE CATTOLICA

La scuola dell’infanzia si definisce “cattolica” per il suo riferirsi alla vera concezione cristiana della realtà, di cui Cristo è il centro.

È proprio nel riferimento esplicito e condiviso da tutti i membri della Comunità Scolastica alla visione cristiana, che la scuola è “cattolica”, poiché in essa i principi evangelici diventano norme educative, motivazioni interiori, mete finali.

Tratto da “Scuola Cattolica”, 33-34

L’insegnamento della religione rappresenta un aspetto ed un mezzo specifico che si colloca all’interno di una proposta educativa più ampia e a misura di bambino.

“La scuola si trova oggi ad affrontare una sfida molto complessa, che riguarda la sua stessa identità e i suoi obiettivi. Essa, infatti, ha il compito di trasmettere il patrimonio culturale elaborato nel passato, aiutare a leggere il presente, far acquisire le competenze per costruire il futuro, concorrere, mediante lo studio e la formazione di una coscienza critica, alla formazione del cittadino e alla crescita del senso del bene comune  …

Consapevole di ciò, la comunità cristiana vuole intensificare la collaborazione permanente con le istituzioni scolastiche attraverso i cristiani che vi operano, le associazioni di genitori, studenti e docenti,  mettendo in atto un’adeguata ed efficace pastorale della scuola e dell’educazione.

ptof2016imm03Occorre investire, con l’apporto delle diverse componenti del mondo scolastico, ecclesiale e civile, in una scuola che promuova, anzitutto, una cultura umanistica e sapienziale, abilitando gli studenti ad affrontare le sfide del nostro tempo. In particolare, essa deve abilitare all’ingresso competente nel mondo del lavoro e delle professioni, all’uso sapiente dei nuovi linguaggi, alla cittadinanza e ai valori che la sorreggono: la solidarietà, la gratuità, la legalità e il rispetto delle diversità. Così la scuola mantiene aperto il dialogo con gli altri soggetti educativi – in primo luogo la famiglia – con i quali è chiamata a perseguire obiettivi convergenti. Il carattere pubblico non ne pregiudica l’apertura alla trascendenza e non impone una neutralità rispetto a quei valori morali che sono alla base di ogni autentica formazione della persona e della realizzazione del bene comune.

In questa prospettiva, è determinante la formazione degli insegnanti, dei dirigenti scolastici e del personale amministrativo e ausiliario, chiamati a essere capaci di ascolto delle esperienze che ogni alunno porta con sé, accostandosi a lui con umiltà, rispetto e disponibilità”.

(da C.E.I. “Educare alla vita buona del Vangelo” n° 46)

 

LA SCUOLA È PARROCCHIALE

La Comunità parrocchiale “Santa Maria Assunta” di Monteortone (Abano Terme) vede nella Scuola uno dei principali mezzi di formazione umana, culturale e religiosa e ritiene l’azione educativa una valida collaborazione alla costruzione di una società più giusta e solidale.

L’obiettivo da perseguire costantemente è quello di “dar vita ad un ambiente comunitario scolastico permeato dello spirito evangelico di libertà e carità”. (Concilio Vaticano II°, Gravissimum Educationis, n. 8)

In questa luce la corresponsabilità tra genitori e insegnanti può favorire la trasformazione della scuola in comunità preposta all’istruzione e all’educazione delle nuove generazioni.

 

ptof2016imm04LA SCUOLA È DI CONGREGAZIONE

 

SPECIFICITÀ MARIANISTA

Nella nostra Scuola è presente una Comunità di Suore Marianiste che rispondono alle esperienze educative con la pedagogia specifica ricevuta dai fondatori.

ptof2016imm05Essenziale nella pedagogia Marianista è :

  • Educare per formare nella fede
  • Offrire un’educazione integrale di qualità
  • Educare allo spirito di Famiglia
  • Educare al servizio, alla giustizia, alla pace
  • Educare ad adattarsi al cambiamento

(cfr Caratteristiche dell’educazione Marianista D.P.M – 6°)

In particolare lo spirito di Famiglia si traduce in ACCOGLIENZA, FIDUCIA e COMUNIONE.

Nella Scuola dell’Infanzia si intendono vivere relazioni intessute fra tutti, dal più piccolo al più anziano; questo metodo relazionale presuppone:

  • un riferimento a Maria come modello di accoglienza ed educatrice di fede;
  • uno sguardo benevolo sugli altri, basato sull’ascolto e la fiducia nelle persone e nelle loro possibilità di progredire;
  • la possibilità di instaurare rapporti interpersonali e interazioni con la famiglia e l’ambiente sociale e religioso promuovendo tutte le attività possibili inerenti alla Scuola dell’Infanzia.

 

MISSION

La scuola dell’infanzia intende promuovere la formazione integrale della personalità di ogni bambino, portandolo all’acquisizione di competenze di tipo comunicativo, espressivo, logico ed operativo, all’equilibrata maturazione e organizzazione delle componenti cognitive, affettive sociali, morali ecc…

La scuola intende rispondere ai bisogni formativi di ogni bambino.

I bisogni formativi prevalenti di ogni bambino dal punto di vista dei genitori sono:

  • la necessità di sentirsi accolti,
  • trovare un contesto che dia loro stabilità, attenzione, sicurezza e che infonda nei bambini il senso del rispetto per se stesso e per il mondo che lo circonda.
  • Che sia tutelata l’educazione alle regole , alla tolleranza nelle situazioni di frustrazione e sia potenziata la competenza di socializzazione e il saper apprezzare ciò che si ha.

Dal punto di vista delle insegnanti i bisogni formativi prevalenti di ogni bambino, oltre a quelli già  enunciati dai genitori e condivisi, sono:

  • la necessità della crescita nelle varie autonomie e nella capacità relazionale con i pari e con gli adulti
  • Saper progettare, costruire, prendersi cura di tutto ciò che li circonda;
  • Saper affrontare serenamente il loro vissuto quotidiano
  • Ecc.

La scuola desidera affiancare le famiglie, che vivono in una società molto complessa, nel loro compito educativo in un clima di sintonia educativa e in un patto di corresponsabilità.

La scuola desidera essere promotrice di eventi che favoriscano reti di reciproca conoscenza e amicizia.

La scuola desidera essere per il territorio, luogo di incontro, di scambio di esperienze significative; desidera proporre esperienze significative, al fine di integrare le diverse generazioni presenti nel territorio attraverso le feste dei nonni, della famiglia e così via.

 

IL CONTESTO

Descrizione geografica: la caratteristica ambientale di Monteortone è la benefica acqua termale. La nostra scuola dell’Infanzia si trova alle porte della città di Abano Terme, zona prevalentemente alberghiera, circondata dai Colli Euganei. La scuola è adiacente al Santuario della Madonna della Salute dove è apparsa la Madonna nel 1428, evento noto in tutto il territorioptof2016imm06

Economia prevalente: la maggior parte delle persone vive con il lavoro dell’attività alberghiera e commerciale e altri come liberi professionisti e medici. (Vista la vicinanza con la casa di cura di Abano)

Caratteristiche socio-culturali: il livello di istruzione medio varia in rapporto all’età. Il costo molto alto delle abitazioni, ha favorito l’insediamento delle nuove famiglie nelle zone limitrofe.

Condizione delle famiglie: la condizione socio-economica delle famiglie è nella media. Si rivela la presenza di popolazione anziana che vive sola e di famiglie monoparentali il cui reddito è talvolta appena sufficiente a mantenere un buon livello di vita. D’altro canto i liberi professionisti godono di un buon tenore di vita

Situazioni di natura multiculturale e plurietnica rilevanti: presenza di immigrati provenienti da vari stati, appartenenti quindi a diverse culture e abbastanza integrati nella nostra comunità al fine di un lavoro presso l’attività termale.

Strutture pubbliche educative: presenza nel territorio di: Istituto Comprensivo “Vittorino da Feltre” di cui fanno parte:

  • 1 Scuola dell’Infanzia pubblica statale (Monterosso),
  • 4 Scuole dell’Infanzia paritarie (Maria Immacolata “Monteortone”, Gesù Bambino, Maria Immacolata “Sacro Cuore”, Suor Liduina Meneguzzi),
  • 5 Scuole primarie statali,(Busonera, Pascoli, Manzoni, Giovanni XXIII, De Amicis)
  • Scuola Secondaria di 1° grado “Vittorino da Feltre”

Inoltre è presente:

  • 1 Biblioteca pubblica che propone letture animate e possibilità di consultazione e uno spazio dedicato e ben fornito per la prima e seconda infanzia;
  • La Parrocchia con il Santuario, una sala teatro, la casa religiosa di ospitalità “San Marco”, gestita dai Salesiani di don Bosco, che offre numerosi spazi verdi a disposizione per passeggiate con addossato il monte Ortone.
  • Alberghi con la benefica risorsa dell’acqua termale.

Situazione demografica relativa alla popolazione scolastica

Nella zona termale di Abano, si notifica un calo demografico che negli ultimi tre anni è presente a livello di asili nido e delle scuole dell’infanzia. Si prevede che nei prossimi tre anni tale calo continuerà a sussistere.

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ORGANIZZAZIONE, RISORSE E GESTIONE DELLA SCUOLA

 

SPAZI a valenza pedagogica

Interni al piano terra

  • atrio, spogliatoio
  • sale giochi
  • sala da pranzo
  • cucina
  • servizi igienici per gli alunni
  • due aule
  • direzione

 

 

Interni al piano superiore

  • scalinata
  • due sale per il riposo
    pomeridiano
  • atrio
  • due aule
  • aula per laboratorio
  • servizi igienici per i bambini e bagno di servizio del personale
  • corridoio
Esterni:

  • parco giochi  e  spazi  organizzati con attrezzatura da giardino
  • spazio verde.

 

 

 

 

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Uso degli spazi

Gli spazi della scuola sono pensati e strutturati come luoghi educativi per attività specifiche dove i bambini potenziano competenze motorie, sociali e di apprendimento.

  • L’ingresso e lo spogliatoio sono i luoghi dell’incontro, del saluto e dell’accoglienza
  • La sezione è il luogo dell’inserimento quotidiano, ma anche quello dell’incontro con compagni e insegnante
  • Il salone ed il giardino sono il luogo della socializzazione e dell’incontro allargato
  • Lo spazio mensa è il luogo comune della convivialità
  • La sala riposo è il luogo della distensione e del riposo
  • I servizi igienici sono il luogo della cura personale, dell’autonomia, del controllo e delle pratiche quotidiane
  • I laboratori sono il luogo degli apprendimenti specifici (psicomotorio, linguistico, dell’intelligenza numerica e linguistica, religioso, pittorico – manipolativo, teatrale ecc.)

Spazi – zona

Nella strutturazione degli spazi in sezione, le insegnanti hanno considerato i bisogni del bambino di:

  • muoversi,
  • restare solo,
  • relazionare nel piccolo gruppo,
  • relazionare nel grande gruppo,
  • relazionare ed interagire con l’adulto.

In ogni sezione si è cercato di predisporre zone percettivamente e funzionalmente separate, anche se opportunamente comunicanti, i materiali e l’arredo caratterizzano ogni spazio–zona, la quale ha una specifica valenza educativa ed affettiva per il bambino, in essa  i bambini possono accedere liberamente.

Gli spazi possono essere modificati e i materiali integrati in base ai livelli di età e ai bisogni esistenti nelle singole sezioni.

In ogni sezione gli Spazi-zona sono così identificati:

  • SPAZIO-ZONA del GIOCO SIMBOLICO: casa e cucina, mercato, negozio, dottore, ufficio.   I bambini hanno la possibilità di esprimere ed interpretare sentimenti, emozioni, azioni e ruoli.
  • SPAZIO-ZONA del TAPPETO : è il luogo del ‘ritrovo’ e della conversazione del gruppo classe. I bambini possono comunicare, raccontare le proprie esperienze e ascoltare i compagni e l’insegnante.
  • SPAZIO-ZONA LETTURA : ( talvolta è associato o attiguo al precedente) in questo spazio al bambino  viene data l’opportunità di “leggere” diversi tipi di libri. Lo spazio è morbido, “protetto” per rispondere al bisogno del bambino di stare da solo.
  • SPAZIO-ZONA di COSTRUZIONI e GIOCO STRUTTURATO: il bambino ha possibilità di  “operare, progettare, realizzare” da solo o interagendo con i compagni.
  • SPAZIO-ZONA MANIPOLAZIONE:(tavolini) il bambino ha la possibilità di utilizzare, toccare, manipolare, travasare, sperimentare diversi materiali.
  • SPAZIO-ZONA : GRAFICO-PITTORICO PLASTICO: (tavolini) Il bambino ha la possibilità di utilizzare spontaneamente o su consegna il materiale a disposizione

Oltre alle sezioni, all’interno della scuola vi sono  SPAZI COMUNI:

  • Un grande SALONE, attrezzato di panchine e in cui sono predisposti materiali gioco per i momenti comunitari. Lo stesso salone funge anche da SPAZIO per l’attività di EDUCAZIONE MOTORIA attrezzata con materiale specifico e per gli incontri con i genitori. Inoltre la presenza della lavagna LIM offre la possibilità di stimolare competenze digitali.
  • Una grande SALA DA PRANZO che accoglie tutti i bambini e che è dotata di pannelli fono assorbenti

 

TEMPO SCUOLA

Nello svolgersi della giornata ci sono dei momenti specifici e costanti che determinano la “ROUTINE QUOTIDIANA”.

Tali momenti sono ricchi di significato per il singolo bambino, che ritrova sicurezza e chiarezza nella scansione temporale di precise azioni di vita quotidiana, il “tempo esterno” è in funzione al “tempo interno” del bambino. La routine consente al bambino di affrontare in modo più consapevole il suo vissuto;  il tempo e il ritmo della giornata devono salvaguardare il benessere psicofisico, lo sviluppo armonico del bambino, e proporre significative esperienze di apprendimento.

ENTRATA L’insegnante accoglie il bambino in sezione e favorisce l’inserimento quotidiano nel passaggio tra la dimensione familiare e la realtà scolastica e, per ogni bambino, l’insegnante promuove modalità e strategie intenzionali. Terminata l’accoglienza i bambini riordinano l’ambiente.
MOMENTO del TAPPETO E’ il momento della motivazione e stimolo alla curiosità del bambino per introdurre le attività didattiche della giornata. Tutto questo parte dall’ascolto attento di ogni singolo bambino.
MOMENTO dell’IGIENE PERSONALE L’insegnante stimola e favorisce l’acquisizione di competenze funzionali ad un aumento progressivo della cura, dell’autonomia e dell’igiene personale, accompagnando ogni bambino rispetto alle proprie capacità. Questo tempo si ripete più volte nella giornata.
ATTIVITÀ EDUCATIVO-DIDATTICHE Ai bambini vengono offerte le consegne per l’attività che loro stessi andranno a svolgere sia individualmente, sia in piccolo o grande gruppo.
MOMENTO del PRANZO Per i nostri bambini è un momento altamente educativo perché richiede l’autoregolazione del volume della voce, della postura e dell’utilizzo corretto degli utensili in un percorso di educazione alimentare. Le insegnanti progressivamente durante tutto l’anno scolastico favoriranno lo sviluppo delle competenze sopra indicate.
MOMENTO DEL SALONE E’ l’occasione per incontrare tutti i bambini della scuola. Qui si svolgono attività di gioco libero. Le insegnanti propongono ai bambini modalità per migliorare la relazione con i coetanei, saper affrontare in modo corretto situazioni di frustrazione: (saper richiedere un gioco, saper aspettare il proprio turno, saper prestare un gioco ecc..) e migliorare progressivamente il rispetto delle regole richieste nelle diverse situazioni di gioco(gioco individuale, di coppia, di piccolo gruppo, di grande gruppo, gioco libero semi-strutturato e strutturato.
MOMENTO DEL GIARDINO Lo spazio all’aria aperta permette ai bambini di esprimere tutte le risorse motorie oltre a quelle socio-relazionali e creative. Le attrezzature a disposizione consentono al bambino di esercitare specifici movimenti motori, potenziare la propria padronanza e stimolare la sicurezza motorio emotiva. Le insegnanti osservano, tutelano ed intervengono, in caso di bisogno, garantendo la massima autonomia.
MOMENTO DEL RIPOSO I bambini piccoli che vanno a riposare si affidano a persone conosciute e che infondono loro sicurezza e serenità. L’insegnante introduce questo momento attraverso il racconto di narrazioni per suscitare nei bambini uno stato d’animo sereno e calmo. L’insegnante in questo contesto si adopera per tranquillizzare i bambini meno sereni avendo particolare cura dei bambini più fragili. Anche il momento del risveglio rispetta i ritmi individuali di ogni bambino.
ATTIVITA’ PER GRUPPI OMOGENEI I progetti proposti mirano in maniera più specifica per l’età dei quattro e cinque anni. La proposta didattica sarà soprattutto di tipo cognitivo per l’acquisizione di  saperi  significativi.
MOMENTO DELLA MERENDA Al termine della giornata il gruppo sezione si ritrova per condividere la merenda. È un momento in cui si ripassano regole di convivenza (aspettare il proprio turno, saper chiedere ecc) Qui l’insegnante pone attenzione non solo a livello di padronanza delle autonomie, ma soprattutto alla qualità relazionale e affettiva, promuovendo semplici dialoghi tra i bambini e scambi relativi alle esperienze vissute nella giornata.
MOMENTO DELL’USCITA Il tempo del commiato è un momento delicato, lascia nel bambino memoria della dimensione affettiva vissuta a scuola. E’ il momento del saluto dai compagni e dall’insegnante. Al contempo, l’incontro con i familiari suscita nuove emozioni, talvolta è richiesto all’insegnante un intervento di rassicurazione. La consegna ai familiari rispetto all’esperienza vissuta nella giornata scolastica dal bambino, è occasione in cui l’insegnante riferisce solamente episodi particolari, poiché si dà per scontato il benessere del bambino, questo al fine di non distogliere l’attenzione dell’insegnante verso i bambini ancora presenti nella scuola.

ORARI

7.30 – 8.30: Anticipo per chi lo richiede

8.30 – 8.45: Entrata a scuola

9.00 -13.00: Attività, momenti di routine, laboratori, pranzo e gioco libero in giardino o in salone

12.30 – 13.00: Uscita straordinaria per motivi particolari

13.00 – 15.30: Attività pomeridiane per bambini di 4 e 5 anni e riposo per i bambini di tre anni

15.30 – 15.45: Uscita con i genitori

 Il calendario scolastico applicato dalla scuola, è quello emanato dalla Giunta Regionale del Veneto. La scuola è aperta dalla prima decade di Settembre al 30 Giugno. La scuola, appena in possesso del calendario, lo comunica ai genitori tramite il sito.

CRITERI PER LA FORMAZIONE DELLE SEZIONI

ISCRIZIONE DEI BAMBINI E FORMAZIONE DELLE CLASSI

  • Sono ammessi i bambini dai tre ai sei anni. La scuola può accogliere bambini nati da Gennaio ad Aprile e in presenza di disponibilità di posti secondo le ultime disposizioni ministeriali (DPR 89 del 2009)
  • Per l’ammissione del bambino i genitori presentano una domanda di iscrizione, nel mese di Gennaio, alla direzione della scuola, redatta su modulo appositamente predisposto, secondo il modello FISM, contenente l’autocertificazione. Per l’idoneità alla frequenza e richiesto il consenso dei dati personali così come previsto dalla legge sulla privacy art.13 del D.Lgs.vo 196/2003 e successivi aggiornamenti.
  • All’atto dell’iscrizione i genitori ricevono copia del Regolamento e prendono visione del PTOF. L’iscrizione obbliga alla frequenza poiché il bambino iscritto e non frequentante, con un minimo di continuità, non gode dei benefici di una educazione formativa.

FORMAZIONE DELLE CLASSI

  • I bambini necessitano di convivere con i loro pari

    “I bambini sono alla ricerca di legami affettivi e di punti di riferimento, di conferme e di serenità e, al contempo, di nuovi stimoli emotivi, sociali, culturali, di ritualità, ripetizioni, narrazioni, scoperte.

    La scuola dell’infanzia si presenta come un ambiente protettivo, capace di accogliere le diversità e di promuovere le potenzialità di tutti i bambini, che fra i tre e i sei anni esprimono una grande ricchezza di bisogni ed emozioni “…(cfr Indicazioni Nazionali 2012).

    Alla luce di questo i bambini sono suddivisi in 4 classi eterogenee, cioè con tre gruppi di età, in modo da avere un adeguato equilibrio tra i tre gruppi stessi. L’assegnazione dei bambini alle classi è definita in sede di Collegio Docenti.

 

ORGANIGRAMMA E RISORSE UMANE

La scuola intende porre al centro, della propria azione e organizzazione, ogni bambino. Tutti i membri della Comunità Educante sono parte attiva e diretta e più si cercherà il ben-essere di tutti i bambini, tanto più si realizzerà sinergia e sintonia fra le varie componenti che vivono attorno al bambino.

Di seguito si presentano le varie risorse umane.

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La collaborazione con le ACLI ci permette di avere una persona specialista in Educazione Motoria.

La collaborazione con l’Associazione Sportivissimo ci consente, attraverso un’esperta, di far conoscere e giocare in lingua inglese.

L’ULSS attraverso l’applicazione dell’”ACCORDO DI PROGRAMMA” di Padova, garantisce l’assegnazione dell’Operatore Socio Sanitario in presenza di bambini con disabilità certificata.

 

Inquadramento e assunzione del personale

Per ogni persona dipendente dalla scuola  è   stato   stipulato   il  Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro FISM.

 

RISORSE FINANZIARIE

CONTRIBUTO DELLE FAMIGLIE

Il contributo richiesto alle famiglie è annuale ed è stabilito, in base alla Convenzione stipulata con il Comune di Abano, per i residenti in questo comune e con il Comune di Teolo per i residenti presso tale territorio e in base alla situazione di bilancio della scuola. L’entità del contributo richiesto viene approvata dal Comitato di Gestione e presentata in occasione dell’Assemblea dei Genitori di inizio anno.

CONTRIBUTI: MIUR, REGIONE VENETO, COMUNI

La scuola, riceve contributi dal MIUR, dalla Regione, dal Comune, dalla quota mensile delle famiglie e sporadicamente dai privati.

 

LINEE GUIDA DEI PERCORSI EDUCATIVO-DIDATTICI

INTRODUZIONE

La  scuola, vuole essere luogo di crescita, attenta ai bisogni e diritti del bambino ed integrare l’azione educativa della famiglia.

Nel mondo odierno caratterizzato costantemente dalla comparsa di “NUOVI GENITORI” e di “NUOVI FIGLI”, con potenzialità per certi aspetti più ricche rispetto ad un tempo e per altri aspetti più fragili; un mondo caratterizzato da sempre maggiori richieste in ambito lavorativo e sociale ed in continuo e repentino cambiamento, è necessario che la scuola si ponga al servizio della crescita dei bambini in atteggiamento di costante ricerca e di proposta di concreti valori formativi esplicitati attraverso un percorso che passo dopo passo , nel rispetto dei tempi, intende garantire l’assimilazione di strutture della persona capaci di conferire stabile ben-essere.

La scuola fa riferimento alla Costituzione Italiana (art. 30 e 38), alla Convenzione sui diritti dell’Infanzia (in particolare all’art 31, di seguito riportato), e alle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia (4 Settembre 2012).

Articolo 31

  1. Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.
  2. Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale e artistica e incoraggiano l’organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative, artistiche e culturali.

 

IL NOSTRO CURRICOLO

Il nostro Curricolo desidera far sperimentare la bellezza di alcuni valori inoppugnabili quali il dono di ogni vita; il diritto alla scoperta e allo stupore; il valore del rispetto reciproco e della ricchezza di ognuno nel processo di apprendimento; l’entusiasmo e il desiderio di impegnarsi, di fare, di costruire, di essere utili per gli altri.

I riferimenti ci vengono dalle proposte presenti nei documenti INTERNAZIONALI quali:

  • l’UNIONE EUROPEA dove si sottolinea “l’apprendere ad apprendere”
  • l’UNESCO dove si afferma l’importanza di apprendere a vivere e convivere
  • l’OCSE Pisa dove emerge la necessità di sviluppare competenze cioè un apprendimento situato ed estremamente inserito nella realtà.

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RIFERIMENTI CURRICOLARI (Italo Fiorin)

RIFERIMENTI AUTOREVOLI Parole chiave Approcci metodoligici
DEWY Se faccio capisco Laboratoriale
BRUNER Se scopro capisco Euristico
DON MILANI “I care” Collaborativo
DELORS I quattro pilastri dell’educazione[1] Focalizzato sulle competenze
MORIN Complessità Interdisciplinare
OCSE Competenza[2] Situato
 

CURRICOLO esplicito ed implicito

Il CURRICOLO “ESPLICITO” è il percorso definito dall’azione espressa dai diversi campi di esperienza[3], è il contenitore del processo di alfabetizzazione ed esplicita l’intenzionalità dei saperi.

Si tratta di promuovere quelle capacità che stanno alla base di ogni forma di apprendimento e cioè la capacità di elaborare, organizzare, ricostruire l’esperienza in maniera personale e tradurre tale costruzione in forme fruibili da altri.

E’ importante quindi proporre situazioni di esperienze coinvolgenti che sorreggano e stimolino gli interessi e lo spirito di iniziativa del bambino nell’ambito dei vari campi di esperienza.

L’offerta formativa viene proposta equilibrando le attività del mattino e del pomeriggio e all’interno della settimana.

Il CURRICOLO “IMPLICITO”

Lo spazio è l’elemento primario del curricolo implicito, il contesto in cui i bambini vivono le loro esperienze, è un luogo di vita e di cultura dove si curano le modalità di incontro del bambino con le cose e le persone. Lo spazio-scuola organizzato secondo finalità educative è promotore di sviluppo di competenze e assume un ruolo fondamentale nella maturazione della identità e nella conquista dell’autonomia.

Le azioni nel loro svolgimento spontaneo portano all’acquisizione di abilità, alla consapevolezza progressiva dei gesti, a forme differenziate di socializzazione; le stesse routine hanno valenza educativa con una chiara intenzionalità pedagogica.

Il tempo nella scuola non è un vuoto contenitore da riempire ma un luogo dove vengono vissute le relazioni e realizzati scoperte e apprendimenti; la scansione delle parti della giornata nella sua flessibilità e modularità, è pensata intenzionalmente, per aiutare i bambini nel progressivo apprendimento dell’autonomia e della responsabilità a sentirsi parte di tutto e ad acquisire abilità.

Dalle modalità con cui la routine è organizzata si possono intravedere il livello d’efficacia educativo e può aiutare il docente a farsi un’idea sempre più precisa dei processi costruttivi.

Nella scuola, attraverso una progettazione accurata del curricolo esplicito ed implicito, i bambini iniziano il loro percorso di orientamento che durerà tutta la vita.

 

Impareranno nel tempo a conoscere le loro potenzialità attraverso le relazioni significative con gli adulti di riferimento, attraverso le conoscenze, attraverso i valori vissuti, attraverso le valutazioni della motivazione all’impegno, attraverso l’organizzazione dei tempi e degli spazi.

Le esperienze significative che vivranno li orienteranno di passo in passo verso le scelte future, sollecitando la corrispondenza tra ciò che si fa e ciò che i bambini sentono più congeniale ai loro interessi e alle loro doti naturali.

Al collegio docenti spetta inoltre la scelta dei contenuti concreti e dei metodi opportuni.

Fondamentali saranno le continue e metodiche verifiche durante l’attività educativa per un proficuo lavoro e il raggiungimento da parte del bambino e delle bambine delle seguenti finalità:

  • IDENTITÀ
  • AUTONOMIA
  • COMPETENZA
  • CITTADINANZA

 

SVILUPPO DELL’IDENTITÀ (Saper essere)

L’identità esprime l’appartenenza alla famiglia di origine ma anche l’appartenenza al più ampio contesto della comunità. Significa imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale allargato. Vuol dire imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile, ma vuol dire anche sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità: figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, appartenente ad una comunità.

 

SVILUPPO DELL’ AUTONOMIA  (Saper fare)

E’ l’acquisizione delle capacità di interpretare e governare il proprio corpo; partecipare alle attività nei diversi contesti; avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi; provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto; esprimere con diversi linguaggi i sentimenti e le emozioni; esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana; partecipare e prendere decisioni motivando le proprie opinioni, le proprie scelte e i propri comportamenti; assumere atteggiamenti sempre più responsabili.

 

SVILUPPO DELLE COMPETENZE (Sapere)

Significa imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione, e l’esercizio al confronto; descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rievocando, narrando e rappresentando fatti significativi; sviluppare l’attitudine a fare domande, riflettere, negoziare i significati. Inoltre ogni competenza si declina in termini di AUTONOMIA e RESPONSABILITA’.

 

SVILUPPO DELLA CITTADINANZA (io con gli altri)

Significa scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro.

Il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri significa porre le fondamenta di un ambito democratico, eticamente orientato e rispettoso del rapporto uomo-uomo e uomo-natura.

 

Curricolo IRC (Insegnamento Religione Cattolica)

La nostra Scuola dell’Infanzia per “concorrere all’educazione armonica e integrale dei bambini e delle bambine” tiene presente e cura la dimensione religiosa. La nostra proposta educativa s’ispira al Vangelo di Gesù ed è ancorata ad una precisa visione della vita e della persona.

Si desidera promuovere la maturazione dell’identità della dimensione religiosa, valorizzando le esperienze personali, orientando i bambini/e a cogliere i segni espressivi della religione cristiana/cattolica. Tutto ciò rientra nel vissuto del bambino che giorno dopo giorno si apre a nuove realtà attuate nei vari campi di esperienza e alle grandi domande che spesso sgorgano spontaneamente.

Di seguito per favorire la maturazione personale nella sua globalità si esplicitano i traguardi relativi all’I.R.C. distribuiti. nei cinque campi di esperienza:

Il sé e l’altro: LE GRANDI DOMANDE, IL SENSO MORALE, IL VIVERE INSIEME.

Scopre nei racconti del Vangelo la persona e l’insegnamento di Gesù, da cui apprende che Dio è Padre di tutti e che la Chiesa è la comunità di uomini e donne unita nel suo amore, per sviluppare un positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni culturali e religiose.

Il corpo e il movimento: IDENTITA’, AUTONOMIA, SALUTE

Riconosce nei segni del corpo l’esperienza religiosa propria e altrui per cominciare a manifestare anche in questo modo la propria interiorità, l’immaginazione e le emozioni.

Immagini, suoni, colori: GESTI, ARTE, MUSICA, MULTIMEDIALITA’

Riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi caratteristici delle tradizioni e della vita dei cristiani (segni, feste, preghiere, canti, gestualità, spazi, arte), per poter esprimere con creatività il proprio vissuto religioso.

I discorsi e le parole: COMUNICAZIONE, LINGUA, CULTURA

Impara alcuni termini del linguaggio cristiano ascoltando semplici racconti biblici, ne sa narrare contenuti riutilizzando i linguaggi appresi, per sviluppare una comunicazione significativa anche in ambito religioso.

La conoscenza del mondo: SCIENZE e FEDE

Osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo, riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi come dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con fiducia e speranza.  (Cfr D.P.R. 11 febbraio 2010)

La nostra Scuola dell’Infanzia cerca sempre di accordare la presentazione del mistero di Cristo con i momenti che la Chiesa vive; in questo modo si riflette nella vita del bambino i colori diversi della vita della Chiesa. I temi presentati vengono supportati da materiale attraente, sobrio, strettamente aderente al tema stesso. Tale materiale è posto prevalentemente in un luogo di lavoro chiamato stanza dei segreti di Gesù (laboratorio 2° piano).

(Cfr. SOFIA CAVALLETTI, Il potenziale religioso del bambino: descrizione di un’esperienza con bambini da 3 a 6 anni, Ed. Città Nuova).

 

LE FASI DELLA PROGETTAZIONE

I criteri per la progettazione

  • CRITERI PRESCRITTIVI
  • Valorizzare l’esperienza e le conoscenze dei bambini/e
  • Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità
  • Favorire l’esplorazione e la scoperta
  • Incoraggiare l’apprendimento collaborativo
  • Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere
  • Realizzare percorsi in forma di laboratorio

LE FASI

  1. Osservazione finalizzata al rilevamento dei bisogni formativi e delle abilità dei bambini
  2. Definizione delle competenze che si desiderano raggiungere
  3. Suddivisione del processo formativo in unità di apprendimento
  4. Verifiche in itinere per perfezionare il percorso formativo
  5. Documentazione del processo formativo: esperimento, osservo, valuto e così via …
  6. Valutazione di tipo unitario e valutativo
  7. Autovalutazione nella consapevolezza delle strategie utili al raggiungimento dell’apprendimento[4]

PROGETTI DI POTENZIAMENTO dell’offerta formativa

I progetti di potenziamento passano necessariamente per l’esperienza di laboratorio dove spazio-tempo e modalità operative rendono il bambino protagonista.

Si elencano i seguenti progetti:

  1. Giocare con le parole e i numeri. (Fonetico-fonologico e intelligenza numerica)
  2. GIVE ME FIVE (approccio ad un codice linguistico diverso da quello italiano)
  3. Sperimentiamo suoni e armonie (Approccio musicale con l’utilizzo del metodo Kodaly)
  4. Nati per leggere: (leggere ai bambini tante storie- portare i bambini in biblioteca- sensibilizzare i genitori – creare uno spazio lettura).
  5. Spettacoliamoci” (Laboratorio di teatro: approccio al ruolo, assumere comportamenti corretti in luoghi e ambienti che richiedono specifiche responsabilità:
  6. Progetto orto (Potenziamento della cura del creato)
  7. Progetto “TUTTI INSIEME” (per educarci alla cittadinanza)
  8. Progetto per l’INCLUSIONE SCOLASTICA : la scuola accoglie ogni bambino nella sua originalità. La diversità diventa, all’interno della scuola, un valore aggiunto poiché ogni bambino è unico e con la sua presenza arricchisce il contesto formativo.

Fasi inclusive:

  1. individuazione di bambini con ipotetici DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento)
  2. Supporto e stimolo a difficoltà individuali secondo le varie aree
  3. Accompagnamento con esperienze in piccolo gruppo per la realizzazione delle attività nel sostegno dei bambini disabili
  4. Progetto: MI MUOVO E MI DIVERTO (Educazione motoria)

PROGETTI EXTRA – CURRICOLARI

ptof2016imm12Educazione stradale. (favorire nei bambini l’acquisizione di comportamenti adeguati e sicuri per la strada. L’interiorizzazione di alcune regole fin dalla prima infanzia assume un significato fondamentale nel percorso di crescita del bambino in qualità di futuro cittadino e di utente consapevole e responsabile del sistema stradale

Conosciamo il territorio e le sue risorse (“Scopro, conosco e valorizzo la storia del mio territorio”, trova la sua motivazione nella necessità che ogni comunità avverte di recuperare la propria identità, attraverso lo studio e la conoscenza delle proprie radici e tradizioni. Quindi, l’obiettivo che ci si propone è quello di conservare e, là dove è necessario, recuperare l’identità culturale nella e della nostra comunità).

Progetto “Inserimento” rivolto alle famiglie e ai bambini nuovi iscritti. In esso viene dato un questionario conoscitivo, si organizza un’assemblea, si invitano i genitori ad incontri formativi e si offre un momento di scuola aperta.

Progetto “Carnevale” in collaborazione con le famiglie per offrire ai bambini un momento di allegria.

Progetto “Festa di fine anno” momento di incontro e di festa con le famiglie.

 

PROGETTO CONTINUITÀ NIDO/INFANZIA E INFANZIA/PRIMARIA

Per garantire la migliore esperienza da una realtà educativa ad un’altra si predispongono progetti di continuità con i nidi presenti nel territorio e la nostra scuola dell’infanzia; tra la nostra scuola dell’infanzia e le altre scuole dell’infanzia e tra la scuola dell’infanzia e le scuole primarie del territorio.

La continuità educativa si concretizza attraverso la condivisione di strategie educative tra scuola, famiglia e le altre scuole. In particolare:

Accordi con i nidi: Per favorire il passaggio dal Nido alla scuola dell’Infanzia vengono predisposti dei colloqui tra il personale della scuola e del nido.

Accordi con le scuole primarie per favorire la continuità viene compilata la scheda valutativa dell’alunno; (per i passaggi da scuola a scuola abbiamo schede di osservazione e per la scuola primaria l’IPDA (Individuazione Precoce dei Disturbi di Apprendimento).

  • vengono predisposti dei colloqui tra i docenti dei due ordini di scuola, con la stesura del Progetto Continuità;
  • viene organizzato un piano di incontri ed attività in comune tra gli alunni delle Classi degli anni ponte insieme ai loro insegnanti

PROGETTO SICUREZZA:

ptof2016imm13Progetto “Vivo Sicuro”: Nel regno della sicurezza è un progetto che si propone di insegnare ai bambini “comportamenti sicuri” nei vari ambienti quali scuola, casa, strada, territorio e tempo libero per prevenire incidenti ed educarli a far fronte a situazioni di pericolo fin dalla più tenera età.

la scuola si-cura di me

 

 

 

 

PARTECIPAZIONE DEI GENITORI ALLA VITA DELLA SCUOLA

(organi collegiali, riunioni, colloqui …)

 La nostra scuola dell’infanzia, riconoscendo nella famiglia il contesto educativo primario per il bambino, desidera prima di tutto, intessere relazioni positive e collaborative  con ogni realtà familiare e perciò:

  • favorisce un clima di dialogo e di ascolto reciproco,
  • sollecita incontri sistematici (colloqui individuali) e occasionali per uno scambio di informazioni,
  • chiede collaborazione alla famiglia per garantire coerenza all’azione educativa,
  • sensibilizza le famiglie organizzando incontri di formazione che affrontino e approfondiscano le tematiche relative all’impegno educativo comune,
  • propone alle famiglie momenti particolari di vita e di condivisione quali feste e ricorrenze (Natale, Carnevale, fine anno, ecc.).

Chiede inoltre la partecipazione dei genitori alla vita della scuola

Organi collegiali: La rappresentanza legale   della   scuola spetta al   Parroco   pro­tempore.

La Parrocchia affida le incombenze relative al buon funzionamento della scuola ai seguenti organi:

  • IL COLLEGIO DOCENTI. E’ formato da tutti i docenti presenti nella scuola ed è presieduto dalla coordinatrice. Si riunisce ogni mese e quando è necessario.

Al collegio docente compete:

  • la collegialità nella programmazione educativa- didattica;
  • la verifica, la valutazione periodica dell’attività educativa;
  • il diritto- dovere dell’aggiornamento professionale.

 

  • L’ASSEMBLEA DEI GENITORI. È costituita da tutti i genitori dei bambini frequentanti la scuola. E’ convocata dalla Coordinatrice e dalle insegnanti. Ha compiti propositivi ed elettivi: la prima assemblea elegge i rappresentanti dei genitori che restano in carica fino alla frequenza del proprio figlio.
  • CONSIGLIO DI INTERSEZIONE. E’ composto dalla Coordinatrice dalle insegnanti e da due rappresentanti dei genitori eletti in ogni sezione, nella seconda assemblea generale.
  • COMITATO DI GESTIONE. Come da statuto è’ composto da sette persone:
  • Parroco “pro-tempore” rappresentante legale della scuola “gestore”
  • La coordinatrice della scuola
  • Tre componenti scelti dal Parroco tra persone che possiedono requisiti di professionalità, dedizione e competenza in materia amministrativa e in materia educativa;
  • Due rappresentanti dei genitori eletti dall’assemblea e genitori dei bambini frequentanti la scuola

La Presidenza del Comitato di Gestione spetta al Parroco il quale può delegare, con apposito provvedimento, un componente del Comitato a svolgere le funzioni vicarie.

  • L’ASSEMBLEA DI SEZIONE. Convocata dalla Coordinatrice e dalle insegnanti per formazione- informazione; ha compiti propositivi ed elettivi.

Colloqui: per ogni ordine di età la scuola chiede ai genitori almeno due cooolqui all’anno. In tale occasione si condividomno modelli educativi strategie ed intenzionalità che garantiscono e promuovono la continuità educativa scula – famiglia. Altresì la scuola è disponibile in qualsiasi momento in cui se ne veda la necessità

 

RAPPORTI CON IL TERRITORIO

Accordi e collaborazione con:

  • La Parrocchia attraverso la partecipazione alle iniziative ed alle celebrazioni (festa del 28 maggio corpus domini- ecc)
  • Il Comune attraverso la Biblioteca quando propone iniziative per bambini e genitori e con la partecipazione agli incontri formativi per genitori promossi dal Comune.

Sia con il Comune di Abano terme sia con quello di Teolo è in essere una convenzione che permette alla scuola di avere un’entrata supplementare a sostegno delle spese di gestione della scuola. Il servizio offerto dalla scuola Maria Immacolata copre un bacino di utenza intermedio tra i dure comuni

  • Con i Vigili Urbani
  • Con i Vigili del Fuoco
  • Il capo settore dei servizi sociali del comune di ABANO
  • Con l’ULSS : SIAN Servizio di igiene e degli alimenti e della nutrizione per la vidimazione dei menù. (invernale, estivo e individualizzati)
  • UOMI (Unità operativa materno infantile) distretto n 2 dell’ulss 16 servizio che accompagna le situazioni di difficoltà dei bambini e delle famiglie (logopedia supporto psicologico
  • Istituto Comprensivo Statale: in accordo con il dirigente scolastico si promuovono progetti di continuità educativa tra ordinamenti scolastici diversi, formazione sia per il personale docente che per i genitori
  • UST (Ufficio scolastico territoriale di Padova) qui si comunicano i progetti di inclusione scolastica vanno inviati per una verifica e per l’assegnazione dei contributi ministeriali
  • USR veneto (Ufficio Scolastico Regionale) per tutte le specifiche attuazioni relative a circolari e leggi emanate dal MIUR
  • MIUR:( Ministero Istruzione Universita’ e Ricerca) che coordina a livello nazionale gli ordinamenti scolastici di ogni ordine e grado comprese le scuole dell’infanzia paritarie
  • ptof2016imm15FISM  (federazione italiana scuole materne non statali)Padova tale federazione supporta le scuole negli obblighi gestionali e organizzativi promuovendo aggiornamento e formazione per tutto il personale in servizio sia in ordine alla formazione obbligatoria che quella di tipo pedagogico
  • La Fism di Padova è parte integrante con la Fism veneto che promuove rapporti con i diversi enti tra cui l’ufficio scolastico regionale  veneto, il MIUR, INVALSI,  e FISM Nazionale
  • Con l’ente parco colli

 

INCLUSIONE SCOLASTICA

La scuola dell’infanzia, volta all’’inclusione di tutti i bambini/e, promuove un clima relazionale sereno e positivo improntato alla cooperazione e non alla competizione. Lo stile educativo è basato sull’ascolto e sull’osservazione. Il concetto di “Inclusione” si applica a tutti i bambini/e come garanzia diffusa e stabile di poter partecipare alla vita scolastica e di raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimento e partecipazione.

Decisioni strategiche e operative:

  • Occuparsi in maniera efficace ed efficiente di tutti i bambini che presentano una qualsiasi difficoltà di funzionamento educativo;
  • Accorgersi in tempo delle difficoltà e delle condizioni di rischio;
  • Accorgersi di tutte le difficoltà, anche di quelle meno evidenti i bambini;
  • Comprendere le complesse interconnessioni dei fattori che costituiscono e mantengono le varie difficoltà;
  • Rispondere in modo inclusivo, efficace ed efficiente alle difficoltà, attivando tutte le risorse dell’intera comunità scolastica e non.

Nella costruzione del Piano Educativo Individualizzato e la sua applicazione concreta non sono delegate unicamente all’insegnante di sostegno, bensì tutti gli insegnanti ne sono partecipi perché l’inclusione dei bambini in difficoltà riguarda tutti gli ambiti della vita scolastica.

L’insieme della comunità scuola, composto di insegnanti, personale tecnico, bambini e altre persone significative mobiliterà tutte le risorse disponibili, formali e informali, per soddisfare i bisogni formativi e educativi speciali dei bambini, in relazione al tipo e al grado di difficoltà che presentano.

Nel caso in cui:

1- La famiglia presenta certificazione di disabilità all’atto dell’iscrizione.

La scuola successivamente accorda un incontro con famiglia ed equipe psicomedica al fine di definire le modalità di inserimento. Dopo la prima fase di frequenza, la scuola provvederà ad redigere il PDF (Profilo dinamico funzionale ed il PEI (Progetto Educativo individualizzato) e a condividerli con gli specialisti e la famiglia. A seguire verrà elaborato dal collegio docenti il PDP (Piano Didattico Personalizzato) che verrà verificato e monitorato periodicamente al fine di rispondere maggiormente e in maniera puntuale ai bisogni formativi dell’alunno.

2- La scuola rilevi delle disarmonie nello sviluppo globale del bambino,

In accordo con la famiglia, provvede all’invio del bambino presso gli specialisti del territorio. A seguito della diagnosi il bambino potrebbe essere accompagnato da un ciclo di incontri (logopedia psicomotricista ecc) con cui la scuola terrà incontri periodici per supportare in maniera adeguata e in rete le difficoltà del bambino costruendo così una continuità educativa fra famiglia scuola e specialista. In altro caso potrebbe accadere che l’equipe psicomedica prenda in carico il bambino certificando la disabilità. In tal caso si procederà come al punto 1.

3- La scuola sistematicamente per il bambino di 5 anni pianifica delle osservazioni finalizzate all’individuazione precoce dell’ipotetico disturbo specifico dell’apprendimento, utilizzando il quaderno operativo nato dal protocollo tra Regione Veneto e l’Ufficio Scolastico regionale del Veneto con Decreto Giunta Regionale Veneto n° 2483 del 2013.

Nel caso in cui si rilevassero delle resistenze alle competenze di base la scuola informerà la famiglia e procederà attivando procedure di potenziamento didattico.

4- Nel caso in cui tra i bambini iscritti e frequentanti la scuola ci siano famiglie provenienti da altre nazioni e la comunicazione sia resa difficile, la scuola contatterà il settore servizi sociali del comune di residenza del bambino, al fine di richiedere la presenza o l’accompagnamento a distanza di un mediatore culturale ed eventualmente anche di un mediatore linguistico fin tanto che la comunicazione tra scuola e famiglia non diventi adeguata ai bisogni fondamentali.

5- Nel caso in cui la famiglia sia in difficoltà economica e quindi non autonoma nel pagamento della retta di frequenza, la scuola contatterà il Comune di residenza per concordare la modalità di intervento a supporto della famiglia e a salvaguardia della scuola.

6- Nel caso in cui la famiglia sia in difficoltà per svariati motivi (separazione, assenza di lavoro, lutti, ecc.) con il settore Servizi Sociali del Comune in cui risiede la famiglia, si procederà alla definizione di interventi educativi a tutela dei minori.

7- Nel caso in cui la famiglia presenti un certificato di allergia alimentare, la scuola provvederà all’inoltro dei documenti all’ULSS 16 – SIAN (Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione) affinché venga redatto il menù con le opportune modifiche. Tale menù verrà adottato dalla scuola e condiviso dalla famiglia.

8- Nel caso in cui il bambino presenti delle intolleranze alimentari documentate da certificato medico, la scuola apporterà le opportune modifiche al menù per il tempo indicato per la individuazione di un a eventuale allergia o sua assenza.

9- Nel caso in cui il bambino abbisogna di somministrazione di farmaci salvavita, la famiglia e lo specialista saranno tenuti a compilare i moduli predisposti dall’ULSS 16, la scuola in accordo con tutto il personale provvederà al protocollo di intervento.

 

FORMAZIONE, AUTOVALUTAZIONE, INTERVENTI di MIGLIORAMENTO

Programmazione delle attività di formazione rivolte al personale

Ad inizio anno scolastico si predispone un calendario di possibili incontri formativi:

  • Ci si avvale di: Accordi di rete per scuole FISM a livello provinciale: COORDINAMENTO-PEDAGOGICO DIDATTICO FISM di PADOVA
  • Si organizzano, dalla FISM provinciale, nell’intento di migliorare e potenziare l’attività formativa del personale docente vari corsi di aggiornamento. Il personale partecipa ai corsi di aggiornamento per le insegnanti, per le ausiliarie, per la cuoca e altre opportunità che si presentano.
  • Presenza di figure quali:
    • LOGOPEDISTA: L’insegnante coordinatrice è logopedista ed è disponibile per eventuali consulenze.

Strumenti di valutazione e di autovalutazione della scuola

Oltre alla valutazione in itinere, a conclusione dell’anno scolastico sono previsti questionari anonimi valutativi riservati ai genitori e al personale

 

Interventi di miglioramento,

In sede di collegio docenti, di comitato di gestione, di consiglio di intersezione, si pianificano gli interventi di miglioramento riservati ai bambini, ai genitori, al personale, alla presenza nel territorio e alla tutela della struttura stessa.

Madonna in Scuola dell'Infanzia Maria Immacolata

 

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[1] Quali sono, allora, i quattro pilastri dell’educazione?
Lo scopriamo dal libro di Jacques Delors –
Nell’Educazione un tesoro, in cui è contenuto il ‘Rapporto all’UNESCO della Commissione Internazionale sull’Educazione per il Ventunesimo Secolo’ (Armando Editore).
L’educazione, secondo Delors, si basa su 4 tipi fondamentali di apprendimento:
Imparare a conoscere, cioè acquisire gli strumenti della comprensione;
Imparare a fare, cioè agire creativamente nel proprio ambiente;
Imparare a vivere insieme, quindi partecipare e collaborare con gli altri;
Imparare ad essere.

 

Imparare a conoscere
Un apprendimento che non si basa solo sull’acquisizione di informazioni, ma piuttosto sul venire in possesso degli strumenti della conoscenza. Imparare a conoscere presuppone che si ‘impari ad imparare’, attraverso l’esercizio della memoria, della concentrazione, della riflessione.
Imparare a fare
Strettamente legato al problema della formazione professionale, consiste nel mettere in pratica ciò che è stato appreso e adattarlo al mondo del lavoro.
Imparare a vivere insieme, imparare a vivere con gli altri
Una vera educazione moderna dovrebbe essere in grado di evitare i conflitti o di risolverli pacificamente, sviluppando nei ragazzi il rispetto per gli altri, le loro culture, i loro valori spirituali. Questo tipo di educazione si realizza in due modi: attraverso la scoperta graduale degli altri e attraverso l’esperienza di obiettivi comuni per tutta la vita.
Se si devono capire gli altri, occorre però capire prima di tutto se stessi: la propria cultura, il modello familiare, la visione del mondo.
Imparare ad essere
L’educazione deve contribuire allo sviluppo totale di ciascun individuo: ovvero consentire a tutti di risolvere i propri problemi, prendere le proprie decisioni, assumersi le proprie responsabilità.  Una completa realizzazione, dunque, in tutta la ricchezza della personalità umana: spirito e corpo, intelligenza, sensibilità, senso estetico, responsabilità, valori, grande autonomia.

 

[2] “Fronteggiare efficacemente richieste e compiti complessi comporta non solo il possesso di conoscenze e abilità, ma anche emozioni e atteggiamenti adeguati a una efficace gestione di tali componenti.

Pertanto la nozione di competenza include componenti cognitive, ma anche componenti motivazionali, etiche, sociali, risultati di apprendimento (conoscenze e abilità) di sistemi di valori e credenze. (OCSE,2002)

[3] Un campo di esperienza è quindi il vissuto del bambino nelle sue manifestazioni comportamentali, comunicative, relazionali, il suo modo di approcciare le situazioni, ma al tempo stesso è anche il vissuto dell’insegnante e il contesto entro cui le esperienze si svolgono. Il campo è un concetto dinamico in cui le parti coinvolte (bambino, docente e contesto) si trasformano reciprocamente, si arricchiscono, si evolvono.

“Siamo protagonisti, noi insegnanti e i bambini, nel mondo che ci circonda e in quel paese degli incontri possibili che è la scuola; siamo elementi costituivi dei campi di esperienza come i sistemi simbolico culturali, i linguaggi, che non avrebbero modo di esistere e di evolvere senza di noi. I campi di esperienza dipendono anche da noi, che diamo loro modo di espandersi, di manifestarsi. In questo senso, come dice Bruner, siamo impegnati a fare significato, attraverso l’interazione attiva con i linguaggi della cultura; la scuola è una comunità di apprendimento nella quale si verifica uno scambio continuo di conoscenze e di idee, di aiuto reciproco, di collaborazione e condivisione, di negoziazione di significati, di scambio di ruoli, con ampie possibilità di riflettere su quanto vissuto individualmente e in gruppo” (tratto dalla rivista Scuola dell’infanzia).

[4] La valutazione è parte integrante del processo educativo ed entra nella programmazione non solo come controllo degli apprendimenti, ma anche come verifica dell’intervento didattico al fine di operare con flessibilità sul progetto educativo e al fine di dar valore al percorso stesso.

Permette ai docenti di: offrire all’alunno l’aiuto necessario per superare le difficoltà; predisporre collegialmente piani individualizzati per chi si trova in situazioni di difficoltà.

Si valutano: il processo di maturazione personale; le competenze acquisite;