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Impariamo di Gusto!

…e che gusto!!!

É il 21 marzo, giorno tanto atteso perché è il primo giorno di primavera
ma soprattutto perché ci attende
il meraviglioso laboratorio di cioccolateria!!!!

 

Cosa ci può essere di più buono del cioccolato!!
Scopriamo con meraviglia che la cabosside
ci impiega cinque anni per maturare….

 

Osserviamo con gioia come si prepara l’uovo di Pasqua con la sorpresa!
Poi tocca a noi giocare con la cioccolata
e gustare una deliziosa merenda con cioccolato e fragole

Ringraziamo di tutto cuore l’ULSS 16 SIAN che con il progetto,
“Impariamo di gusto” in collaborazione con
l’Unione Provinciale Artigiani di Padova
e finanziato dalla Camera del Commercio di Padova,
ci ha regalato una mattinata di gioia grandissima!

Domenica delle Palme

4° UNITÀ DI APPRENDIMENTO

CHE DONO IMMENSO: LA PASQUA DI GESÚ

“Osanna al Figlio di Davide. Benedetto Colui che viene nel nome del Signore:
è il re d’Israele. Osanna nell’alto dei cieli” Mt 21,9

Domenica 24 marzo 2013
Domenica delle Palme
alle ore 11.00

Vi invitiamo tutti
“a far festa a Gesù che entra nella sua città”.

Domenica delle Palme

Si partirà processionalmente
dalla nostra scuola
e arriveremo in santuario
pregando e lodando il Signore!

Elmer e il vento!

ECCOCI PRONTI
PER UN’ALTRA AVVENTURA
DEL NOSTRO AMICO

ELMER

A partire da lunedì 11 marzo

ELMER E IL VENTO

Scarica l’approfondimento
nell’area riservata agli iscritti

Come si forma un Corpo Umano

ECCO UNA BELLA FILASTROCCA
CHE CI AIUTA AD IMPARARE,
a lavorare sul nostro schema corporeo
e …
a NON DIMENTICARE!

 

Come nasce un corpo…metto in mezzo un bel bustino

 

…braccia e gambe per benino…metto il collo sopra il busto

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Appunti di “Educare il linguaggio sociale”

“BUONGIORNO, BUONGIORNO, IO SONO”

EDUCARE IL LINGUAGGIO SOCIALE

Mercoledì scorso, 27 febbraio 2013,
ho avuto la possibilità di seguire un interessante incontro
tenuto presso la Scuola dell’Infanzia di Monteortone.

Scrivo per condividere alcune riflessioni personali
sul ruolo di noi genitori nell’educazione al linguaggio sociale,
nate dall’ascolto di Suor Eddi.

  1. AIUTARE I BAMBINI A MATURARE NELLA PROPRIA INDIVIDUALITÀ. Lo sviluppo sociale significa scambio tra individualità percepite separate e distinte l’una dall’altra. La comprensione di sé procede parallelamente con la comprensione degli altri e sono questi i requisiti indispensabili per la socialità. Penso che fin dalla nascita si vedono delle differenze di carattere e di modo di essere con gli altri. La grande sfida è aiutare i nostri figli a maturare la propria individualità e dove è necessario, a plasmarla, per renderla capace di capire l’altro e l’umanità che porta con sé. Guardo con gioia alle amicizie dei miei figli e a volte mi pare impossibile che, così piccoli, sperimentino già relazioni significative.
  2. L’IMPORTANZA DI LASCIARE: Lasciare andare, lasciar fare. Non nel senso negativo di lasciar correre o tralasciare, ma nel senso di lasciare lo spazio di essere e di esprimersi nella propria differenza individuale. Ho pensato ai miei figli e alla loro diversità, alla fatica di dar loro fiducia, a ciascuno per quello che è per quello che è in grado di proporre agli altri (uno più introverso, l’altra più esuberante).
  3. L’IMPORTANZA DI DARE DEI LIMITI. Sembrerebbe un’idea in contrasto con il lasciare (essere ed esprimersi), ma spesso la sfida per noi genitori è proprio saper dare dei limiti senza schiacciare i nostri figli. Nel vivere un limite un bambino, come anche un adulto, sperimenta che oltre a lui ci sono degli altri e vive un grande momento di interazione sociale.
  4. VALORIZZARE: Non aver paura di valorizzare, di proporre modelli positivi. La parola usata da un bambino per comunicare va incoraggiata. Non si deve anticipare il bambino, ma dargli sempre la possibilità di iniziare ad esprimersi, ciò lo può aiutare anche a controllare le proprie emozioni e i rapporti con gli altri. Ho pensato a quando mio figlio portava a casa dalla biblioteca del nido quasi ogni settimana il libro “La rabbia”, quasi volesse esorcizzare la fatica di comunicare; ho pensato a mia figlia che morde i libri finchè non ti fermi con lei a leggere e a farle finire le frasi della storia, e mi sono chiesta quante volte le mie parole anche non dette abbiano fermato le loro.
  5. Una concetto difficile: “FAVORIRE L’AGENTICITÀ“. Confesso che non conoscevo il significato della parola agenticità e che tramite l’esempio pratico della presentazione non l’avevo capita del tutto. Una volta a casa, l’ho cercata in internet: “L’agenticità umana è la capacità di far accadere gli eventi a seguito delle proprie azioni e di esercitare controllo sulla natura e sulla qualità della propria vita”. Mi è sembrato un grande concetto, perché purtroppo viviamo spesso in una società in cui subiamo gli eventi e diamo una qualità modesta alla nostra vita. Aiutare i nostri figli a capire che devono essere protagonisti consapevoli delle proprie relazioni e del modo con cui interagiscono con gli altri mi sembra un’idea davvero importante.
  6. VIVERE. Nell’ultima parte della sua relazione Suor Eddi ha fornito una “lista di competenze sociali”, atteggiamenti positivi per vivere con gli altri. Tra queste competenze: formulare domande in profondità, ascoltare, risolvere i conflitti, accettare le differenze, includere tutti, dire grazie, controllare l’ira. Sono concetti importanti per i nostri figli, ma anche per noi adulti, perché credo che i nostri figli imparino da ciò che ci vedono vivere.

Un grazie di cuore a Suor Eddi per il tempo di riflessione che ci ha dedicato!

Alessandra (mamma di Lorenzo ed Anna)

Elmer prepara la festa per il suo papà

A partire da lunedì 4 marzo 2013

Elmer è tanto felice e contento perché tra un po’di giorni
sarà la festa del suo e di tutti i papà.

Elmer

Senza farsi notare lo osserva attentamente
e già sta pensando ad una bellissima sorpresa….

Ne vedremo di belle…

Elmer

E intanto il suo papà è felice di avere
un elefantino diverso e unico al mondo!!!!

Il Soldatino di Piombo

C’era una volta un bimbo che aveva ogni tipo
di giocattolo: costruzioni, biglie, trenini elettrici,
trottole, carillon e soprattutto un bellissimo
battaglione di soldatini di piombo, tra cui
si notava un soldatino che, per un errore
di fusione, aveva una sola gamba.

 

Il bimbo giocava spesso con i suoi soldatini
e metteva quello senza gamba come vedetta,
perché pensava che fosse più coraggioso degli altri.
Di notte i giocattoli si animavano e
il soldatino strinse amicizia
con una ballerina e senza quasi accorgersi
pian piano se ne innamorò.

C’era però una grossa scatola dalla quale
usciva ogni sera, per mezzo di una molla,
un jolly, molto antipatico. Una notte, davanti
a tutto il mondo dei giocattoli animati
esclamò: “Soldatino, non guardare troppo
la ballerina!”. Il soldatino arrossì e si sentì
molto impacciato. La sua ballerina cercò
di sollevargli il morale.
Finché un bel giorno il bimbo divise
senza volerlo i due innamorati:
decise infatti di mettere il soldatino
di piombo sul davanzale, a fare la guardia.
Una notte nel bel mezzo di un temporale,
una folata di vento scaraventò il soldatino
di piombo giù dalla finestra.

 

Fu raccolto da due bambini e messo
in una barchetta di carta su di un rigagnolo
che finiva nel fiume.

Scrutato malamente dai topi,
pieno di paure il soldatino si ritrovò
a galleggiare nel fiume dove la sua
permanenza fu breve, poiché poco dopo
fu inghiottito da un grosso pesce.

 

Anche lui però ebbe vita breve,
fu pescato e così il giorno dopo si ritrovò
a giacere su un bancone del mercato.
Il caso volle che la cuoca della casa
dove viveva il bambino vedendo il grosso
pesce decidesse di comprarlo.
Trovando il soldatino di piombo
si meravigliò moltissimo e lo restituì
al bambino, che andò a posarlo
sulla mensola del camino,
proprio accanto alla ballerina.
Potete immaginare la felicità dei due,
che quasi avevano perso la speranza di rivedersi!
Il vento gettò la ballerina fra le fiamme
e il soldatino vedendo cadere la sua amata
si lanciò nel fuoco.
Il piombo dei due piedistalli
incominciò a fondersi, dando vita ad un’unica base
a forma di cuore.
L’indomani la cameriera tolse la cenere
dal caminetto e trovo – indovinate? – un cuoricino
di piombo e un lustrino annerito dal fuoco.

Così i due innamorati rimasero per sempre insieme.

(Hans Christian Andersen, Il soldatino di piombo)

Ringraziamento Spettacolo Bruno e Brunetta

21 febbraio 2013

Lo spettacolo di BRUNO & BRUNETTA

ci ha regalato risate a non finire, belle emozioni e la gioia di essere amici!
Il vivere questa esperienza con i nostri amici
che ora sono alla scuola primaria ci ha riempito di felicità!

Ringraziamo: FONDAZIONE Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e
la meravigliosa Associazione Culturale I FANTAGHIRÓ
con il progetto AttivaMente 2012-2013

Tale progetto si è rivelato a misura di bambino,
qualitativamente molto ricco di contenuti e di emozioni positive.

Tutto il personale ringrazia per tale preziosa opportunità.

Spettacolo Bruno e Brunetta

La Sfida dell’Amore nella Società Contemporanea

Nella famiglia ferita, la scommessa dell’amore!

Famiglia Unita

(Danilo Zanella)

É l’amore che dirige i tuoi passi (K. Gibran)

Quando ami, non dire:
“ho Dio nel cuore”,
ma: “sono nel cuore di Dio”.
E non pensare di poter dirigere
i passi dell’amore,
perché è l’amore, se ti ritiene degno,
dirigerà i tuoi passi.
Attuarsi: l’amore altro non chiede!

Potreste chiedere in cuor vostro:
«Come distingueremo nel piacere
ciò che è bene da ciò che non lo è?».
Andate fra i campi e i giardini,
e imparerete che è piacere dell’ape
raccogliere miele dai fiori,
ma è anche piacere del fiore
cedere miele all’ape.
Per l’ape infatti il fiore è fontana di vita,
e per il fiore l’ape è messaggera d’amore,
e per entrambi, ape e fiore,
dare e ricevere è piacere e necessità ed estasi.
Siate, nei vostri piaceri,
come i fiori e le api.

Quando viene la sera
il fiore riavvolge i petali e dorme,
abbracciando il proprio desiderio.
Avvicinandosi il mattino,
apre le labbra al sole.
La vita del fiore è desiderio e appagamento:
lacrima e sorriso. Questa è estasi.
Tu sei, mia cara, la sola persona al mondo
con la quale io mi senta completamente a casa.

– Il “CREDO” dei coniugi cristiani –

1) Crediamo che la famiglia nasce nell’amore di Dio. È Lui che ci ha fatti l’uno per l’altra e ci ha fatti incontrare al di là di ogni umano progetto e “ragionevole” calcolo; fino ad arrivare a “sposarci nel Signore” per sempre: nella felicità, nella prova, nella fedeltà e nella fecondità. ‘Se nel fidanzamento bisogna avere due occhi ben aperti, nel matrimonio bisogna chiuderne sempre uno!’ (Benedetto XVI).

2) Crediamo che la famiglia è luogo e stimolo di crescita, in cui le qualità di ciascuno vengono valorizzate dall’apprezzamento vicendevole, nella linea di quanto consigliato dall’apostolo Paolo ai Romani: «gareggiate nello stimarvi a vicenda» (12,10). Dove le esperienze fatte nei distinti cammini educativi, convergono in un unico progetto, per divenire “una sola carne“.

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Canzoni della Recita di Carnevale

Vi segnaliamo le canzoni della recita di Carnevale

Elmer alla ricerca della felicità

Monteortone Style

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